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La proposta Coni sull'Authority: 'Adattiamo la Covisoc'

La proposta Coni sull'Authority: 'Adattiamo la Covisoc'

Spedita ad Abodi che continua a lavorare su bozza di decreto

ROMA, 17 maggio 2024, 18:49

Redazione ANSA

ANSACheck

Il Presidente del CONI Giovanni Malago ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alla fine la controproposta del Coni all'Authority è arrivata. E' stata spedita ad Abodi con l'obiettivo di "adattare gli strumenti esistenti di Covisoc e Comtec" e non di sostituirli. D'altro avviso, invece, resta il ministro per lo sport che continua a lavorare alla nuova bozza di decreto con la speranza di presentarlo entro lunedì a Coni e federazioni interessate (Figc e Fip).

Intanto l'idea lanciata da Giovanni Malagò dopo il confronto con la Giunta, secondo il n.1 del Coni, è "una proposta di buon senso" e sta nel mantenere Covisoc e Comtec, ma scegliendone i componenti in modo differente.

"Vogliamo adeguare gli strumenti esistenti integrandoli con una serie di nomi da un albo indicato dalla Commissione di Garanzia, la stessa che nomina le persone del Collegio di Garanzia presso il Coni - ha spiegato Malagò -. Nell'ambito della composizione degli organi di controllo federali (che avrebbero cinque membri ciascuno, ndr), Figc e Fip sceglierebbero, nei rispettivi organi, tre nomi a testa da quelli indicati dalla commissione, mentre i restanti due verrebbero scelti uno dal Coni e l'altro, con eventuali funzioni da presidente, dall'autorità governativa". E' questo il tentativo del mondo dello sport di salvaguardare la propria autonomia da quella che giudicano un'invasione della politica.
    All'opposto la pensa il Dipartimento che riterrebbe un'invasione inserire in un organo di controllo federale un proprio membro, per questo continua a puntare su un organo terzo che decida in stile Nado Italia. Posizioni difficilmente conciliabili, ad ora, e con Abodi che vuole proseguire sulla sua strada. Nel frattempo Fip e Lba in una nota congiunta strizzano l'occhio all'Esecutivo ribadendo la "fiducia in Abodi", in attesa che "arrivi la nuova bozza di decreto". Quella arrivata lo scorso 3 maggio, inoltre, secondo Malagò "in virtù della legge delega del 2019 che ha definito i contorni del lavoro sportivo non tiene conto che gli atleti in questo contesto sono considerati a tutti gli effetti dei professionisti. Quindi ci sarebbe una negazione del concetto di lavoro sportivo". Insomma, si preannuncia un lungo weekend in attesa di capire se la nuova bozza di decreto sarà pronta dagli uffici del ministro. Nel frattempo il CdM è stato rinviato al 22 maggio e non è chiaro ancora se possa entrare già in quella sede il tema Authority. Intanto per Malagò ci sono altre due urgenze da affrontare con decreto in CdM: "Una in merito alle dinamiche elettorali, che se non chiarite potrebbero portare ad una infinità di ricorsi e l'altra cosa urgentissima è il tema che riguarda il laboratorio antidoping. Su questo argomento c'è un problema molto serio su cui il governo si sta adoperando: si è comprato un cespite che sarà il laboratorio nuovo, ma dobbiamo trasferire celle, provette e macchinari con un protocollo da rispettare. Deve essere tutto pronto entro il 6 febbraio 2026".

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