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La Tunisia apre la porta alle coltivazioni nel deserto

Ministro, mobilitare acqua utilizzando risorse non convenzionali

TUNISI, 14 maggio 2024, 16:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il deserto tunisino dispone di una potenziale riserva idrica, fattore che ha spinto il ministero ad aprire, per la prima volta, la porta alle grandi coltivazioni nel deserto". Lo ha dichiarato il ministro tunisino dell'Agricoltura, delle Risorse Idriche e della Pesca, Abdelmoneim Belati, precisando che "il programma del ministero è quello di coltivare 10.000 ettari nel deserto, aggiungendo che "gli indicatori mostrano che appare promettente".

Il ministro, con alle spalle una carriera al dicastero della Difesa, intervenuto a margine della Giornata nazionale dell'Agricoltura, con un focus sulla sicurezza alimentare e il riscaldamento globale, ha anche dichiarato che l'impatto del cambiamento climatico è diventato una realtà da affrontare, dato che l'anno scorso, in questo periodo la riserva idrica nelle dighe era solo del 22%, la percentuale più bassa mai registrata dalla Tunisia, oltre alle temperature record, con ripercussioni molto negative, in particolare nel settore dei cereali.

Secondo Belati, per raggiungere la sicurezza e la sovranità alimentare "non c'è altra scelta che raddoppiare i nostri sforzi e utilizzare tutte le capacità disponibili per creare ricchezza attraverso il corretto utilizzo e la governance delle risorse umane, finanziarie e naturali".

Per il ministro inoltre è necessario migliorare la ricerca scientifica, promuovere l'uso di nuove tecnologie e diffondere le migliori pratiche attraverso servizi di formazione e di divulgazione agricola. Poi continuare a rivedere la politica agricola, concentrandosi sulle colture strategiche e tenendo conto dell'impronta idrica delle diverse colture. A tal fine, ha indicato che il piano d'azione messo in atto nell'ambito dello Studio strategico sull'acqua 2050 dà priorità alla mobilitazione delle risorse idriche, utilizzando quelle non convenzionali (desalinizzazione, ecc.), e al recupero delle acque reflue.



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